Favole e leggende della Valle di Viù
Donatella Cane, Elena Guglielmino, Anna e Laura Rivotti
disegni di Laura Rivotti
Torino, 1977
Il libro deriva dal recupero di un centinaio di favole, aneddoti e racconti della tradizione orale della Valle di Viù. I testi sono riportati in patois francoprovenzale con traduzione in italiano.
Donatella Cane, Elena Guglielmino, Anna e Laura Rivotti
disegni di Laura Rivotti
Torino, 1977
Il libro deriva dal recupero di un centinaio di favole, aneddoti e racconti della tradizione orale della Valle di Viù. I testi sono riportati in patois francoprovenzale con traduzione in italiano.
C'era una volta a Viù
Usanze e tradizioni nel corso dell'anno e della vita
Donatella Cane, Elena Guglielmino, Marilena Brunero
Torino, 1980
Il libro considera vari argomenti della cultura e delle tradizioni della Valle di Viù. Inizia con la descrizione degli spazi abitativi e delle vie di comunicazione, per proseguire con il concentrico e le frazioni, i lavori, le fogge del vestiario, le nozioni della cultura tradizionale, le usanze durante l'anno, il calendario delle festività, i vari momenti della vita. Di questo libro è stata pubblicata una seconda edizione, riveduta e aggiornata.
Usanze e tradizioni nel corso dell'anno e della vita
Donatella Cane, Elena Guglielmino, Marilena Brunero
Torino, 1980
Il libro considera vari argomenti della cultura e delle tradizioni della Valle di Viù. Inizia con la descrizione degli spazi abitativi e delle vie di comunicazione, per proseguire con il concentrico e le frazioni, i lavori, le fogge del vestiario, le nozioni della cultura tradizionale, le usanze durante l'anno, il calendario delle festività, i vari momenti della vita. Di questo libro è stata pubblicata una seconda edizione, riveduta e aggiornata.
Scrien a nòsta maneri
Sillabario e cenni di grammatica della parlata di Viù
Donatella Cane, Elena Guglielmino, Marilena Brunero
Mappano (Torino), 1983
Il libro, sul modello dei sillabari di una volta, insegna a scrivere con facilità il patois francoprovenzale, contiene esempi di frasi con particolarità grammaticali ed esempi di coniugazioni di verbi.
Questo libro è entrato nella collezione di abbecedari di Juris Cibuls di Riga (Lettonia).
Sillabario e cenni di grammatica della parlata di Viù
Donatella Cane, Elena Guglielmino, Marilena Brunero
Mappano (Torino), 1983
Il libro, sul modello dei sillabari di una volta, insegna a scrivere con facilità il patois francoprovenzale, contiene esempi di frasi con particolarità grammaticali ed esempi di coniugazioni di verbi.
Questo libro è entrato nella collezione di abbecedari di Juris Cibuls di Riga (Lettonia).
Nòsto mingìa
Ricettario storico della cucina viucese
Daniela Majrano, Donatella Cane
Tavole a colori di Giulio Boccaccio
Mappano (Torino), 1985
Sono illustrate le ricette della cucina casalinga della Valle di Viù, che utilizzavano i pochi e modesti ingredienti in passato disponibili in un paese di montagna, dove si cercava di acquistare il meno possibile. La fantasia delle cuoche e l'aggiunta di erbe aromatiche spontanee variavano piacevolmente i sapori. Il libro ha ottenuto il Riconoscimento del Centro Internazionale di Etnostoria di Palermo nel Premio Internazionale di Studi Etnoantropologici "Pitrè-Salomone Marino" edizione 1988.
Ricettario storico della cucina viucese
Daniela Majrano, Donatella Cane
Tavole a colori di Giulio Boccaccio
Mappano (Torino), 1985
Sono illustrate le ricette della cucina casalinga della Valle di Viù, che utilizzavano i pochi e modesti ingredienti in passato disponibili in un paese di montagna, dove si cercava di acquistare il meno possibile. La fantasia delle cuoche e l'aggiunta di erbe aromatiche spontanee variavano piacevolmente i sapori. Il libro ha ottenuto il Riconoscimento del Centro Internazionale di Etnostoria di Palermo nel Premio Internazionale di Studi Etnoantropologici "Pitrè-Salomone Marino" edizione 1988.
C'era una volta a Viù
Feste, lavori e credenze nel corso dell'anno e della vita
Donatella Cane
in collaborazione con Claudio Santacroce
Edizioni dell'Orso, Alessandria, 1997
Il volume rappresenta la seconda edizione riveduta e ampliata di C'era una volta a Viù (1980). La trattazione dei vari argomenti, disposta secondo un nuovo ordine, parte dalla descrizione dei vari momenti della vita e, passando attraverso le fogge del vestiario, le usanze durante l'anno, il calendario delle festività, le nozioni della cultura tradizionale, il concentrico, le frazioni, i lavori, termina considerando gli spazi abitativi, la stalla, il fienile e le vie di comunicazione. Rispetto alla prima edizione, contiene un nuovo capitolo intitolato Viù ai tempi della prima Guerra Mondiale nelle lettere ricevute da un soldato al fronte.
Feste, lavori e credenze nel corso dell'anno e della vita
Donatella Cane
in collaborazione con Claudio Santacroce
Edizioni dell'Orso, Alessandria, 1997
Il volume rappresenta la seconda edizione riveduta e ampliata di C'era una volta a Viù (1980). La trattazione dei vari argomenti, disposta secondo un nuovo ordine, parte dalla descrizione dei vari momenti della vita e, passando attraverso le fogge del vestiario, le usanze durante l'anno, il calendario delle festività, le nozioni della cultura tradizionale, il concentrico, le frazioni, i lavori, termina considerando gli spazi abitativi, la stalla, il fienile e le vie di comunicazione. Rispetto alla prima edizione, contiene un nuovo capitolo intitolato Viù ai tempi della prima Guerra Mondiale nelle lettere ricevute da un soldato al fronte.
Vestivamo alla montanara
Fogge dell'abito tradizionale nella Valle di Viù dal XVIII al XX secolo
Donatella Cane, Milo Julini
in collaborazione con Elide Viarengo Bruno, Claudio Santacroce
Prefazione del professor Paolo Sibilla, docente di Antropologia presso l’Università di Torino.
Neos Edizioni, Rivoli, 2001
Il libro, ricco di immagini, illustra l’evoluzione nel modo di vestire nella Valle di Viù, a partire dalle prime testimonianze del Settecento fino alla fine del Novecento e descrive per i comuni di Viù, Lemie e Usseglio l’abbigliamento femminile e maschile, festivo e da lavoro, e di quello dei bambini, evidenziandone le variazioni nel tempo. Sono anche riferiti alcuni particolari usi dell’abbigliamento, in occasione del Battesimo, della Prima Comunione, delle feste dei coscritti. Si conclude con un Dizionario dei termini e dei modi di dire francoprovenzali inerenti all’argomento. L’analisi dell’abbigliamento tradizionale è stata anche occasione per reperire informazioni su vicende di emigrazione, su feste e ricorrenze collettive, su condizioni economiche e commerciali locali e su attività artigianali valligiane.
Fogge dell'abito tradizionale nella Valle di Viù dal XVIII al XX secolo
Donatella Cane, Milo Julini
in collaborazione con Elide Viarengo Bruno, Claudio Santacroce
Prefazione del professor Paolo Sibilla, docente di Antropologia presso l’Università di Torino.
Neos Edizioni, Rivoli, 2001
Il libro, ricco di immagini, illustra l’evoluzione nel modo di vestire nella Valle di Viù, a partire dalle prime testimonianze del Settecento fino alla fine del Novecento e descrive per i comuni di Viù, Lemie e Usseglio l’abbigliamento femminile e maschile, festivo e da lavoro, e di quello dei bambini, evidenziandone le variazioni nel tempo. Sono anche riferiti alcuni particolari usi dell’abbigliamento, in occasione del Battesimo, della Prima Comunione, delle feste dei coscritti. Si conclude con un Dizionario dei termini e dei modi di dire francoprovenzali inerenti all’argomento. L’analisi dell’abbigliamento tradizionale è stata anche occasione per reperire informazioni su vicende di emigrazione, su feste e ricorrenze collettive, su condizioni economiche e commerciali locali e su attività artigianali valligiane.
Fatti di... costume
Uso dell'abito tradizionale della Valle di Viù: come, quando, perché
Donatella Cane, Milo Julini
in collaborazione con Elide Viarengo Bruno, Claudio Santacroce
Prefazione del professor Paolo Sibilla, docente di Antropologia presso l’Università di Torino.
Neos Edizioni, Rivoli, 2002
Il libro considera l’abbigliamento tradizionale della Valle di Viù nei suoi vari usi, come l’uso festivo ordinario, l’uso festivo cerimoniale (feste patronali, fidanzamento e matrimonio) e l’uso per momenti religiosi (processioni, confraternite, abiti votivi). Sono anche prese in esame le funzioni magico-protettiva, terapeutica e divinatoria connesse a capi di abbigliamento, i travestimenti di Carnevale, i riferimenti ai vestiti contenuti in favole e canzoni locali. Altri capitoli sono dedicati all’uso del costume nei gruppi folkloristici, nelle varie ricorrenze di vita pubblica locale e nazionale, nelle cartoline, nella pubblicità, nei souvenir. È anche considerato l’antico abbigliamento per il mercato e quello per il lavoro. Quest’ultimo è analizzato secondo le particolarità legate alle varie attività lavorative, svolte in Valle oppure al di fuori, ponendo attenzione alle influenze della emigrazione. Il libro si conclude con un Dizionario dei termini e modi di dire locali inerenti all’abbigliamento.
Uso dell'abito tradizionale della Valle di Viù: come, quando, perché
Donatella Cane, Milo Julini
in collaborazione con Elide Viarengo Bruno, Claudio Santacroce
Prefazione del professor Paolo Sibilla, docente di Antropologia presso l’Università di Torino.
Neos Edizioni, Rivoli, 2002
Il libro considera l’abbigliamento tradizionale della Valle di Viù nei suoi vari usi, come l’uso festivo ordinario, l’uso festivo cerimoniale (feste patronali, fidanzamento e matrimonio) e l’uso per momenti religiosi (processioni, confraternite, abiti votivi). Sono anche prese in esame le funzioni magico-protettiva, terapeutica e divinatoria connesse a capi di abbigliamento, i travestimenti di Carnevale, i riferimenti ai vestiti contenuti in favole e canzoni locali. Altri capitoli sono dedicati all’uso del costume nei gruppi folkloristici, nelle varie ricorrenze di vita pubblica locale e nazionale, nelle cartoline, nella pubblicità, nei souvenir. È anche considerato l’antico abbigliamento per il mercato e quello per il lavoro. Quest’ultimo è analizzato secondo le particolarità legate alle varie attività lavorative, svolte in Valle oppure al di fuori, ponendo attenzione alle influenze della emigrazione. Il libro si conclude con un Dizionario dei termini e modi di dire locali inerenti all’abbigliamento.
Scolpire la tradizione
Costumi delle montagne torinesi e scultura contemporanea
A cura di Paolo Sibilla, Ce.S.Do.Me.O., Provincia di Torino, Alzani, Pinerolo, 2006
L'abito tradizionale della Valle di Viù (pp.43-56)
Il volume è il catalogo della mostra sull’abito tradizionale delle valli alpine, dal titolo “Scolpire la tradizione. Costumi delle montagne torinesi e scultura contemporanea”, inaugurata a Giaglione in Valle di Susa, nel gennaio 2006, presso il Ce.S.Do.Me.O., Centro Studi Documentazione Memoria Orale della Provincia di Torino.
La mostra, insieme al catalogo curato dal professor Paolo Sibilla, professore di antropologia dell’Università degli Studi di Torino, ha rappresentato la conclusione del 1° Concorso di scultura organizzato nel 2005 dal Ce.S.Do.Me.O. sul tema dell’abito tradizionale francoprovenzale e occitano.
Nel catalogo, dove appaiono saggi sull’abito tradizionale della Valle di Susa, della Valle Sangone, di Pragelato, della Valli Valdesi, delle Valli Orco e Soana e delle Valli di Lanzo di vari autori, Donatella Cane ha tracciato un sintetico profilo dell’abbigliamento tradizionale della Valle di Viù.
Costumi delle montagne torinesi e scultura contemporanea
A cura di Paolo Sibilla, Ce.S.Do.Me.O., Provincia di Torino, Alzani, Pinerolo, 2006
L'abito tradizionale della Valle di Viù (pp.43-56)
Il volume è il catalogo della mostra sull’abito tradizionale delle valli alpine, dal titolo “Scolpire la tradizione. Costumi delle montagne torinesi e scultura contemporanea”, inaugurata a Giaglione in Valle di Susa, nel gennaio 2006, presso il Ce.S.Do.Me.O., Centro Studi Documentazione Memoria Orale della Provincia di Torino.
La mostra, insieme al catalogo curato dal professor Paolo Sibilla, professore di antropologia dell’Università degli Studi di Torino, ha rappresentato la conclusione del 1° Concorso di scultura organizzato nel 2005 dal Ce.S.Do.Me.O. sul tema dell’abito tradizionale francoprovenzale e occitano.
Nel catalogo, dove appaiono saggi sull’abito tradizionale della Valle di Susa, della Valle Sangone, di Pragelato, della Valli Valdesi, delle Valli Orco e Soana e delle Valli di Lanzo di vari autori, Donatella Cane ha tracciato un sintetico profilo dell’abbigliamento tradizionale della Valle di Viù.
Andavamo a scuola alla Boncompagni
Libri, quaderni e ricordi di allievi della scuola Carlo Boncompagni di Torino dal 1912 al 1960
Donatella Cane, Lina Pennisi
con la collaborazione di Preside, insegnanti, allievi della scuola
Carlo Boncompagni di Torino e di Milo Julini
Edizioni Il Capitello, Torino, 2008
La scuola Carlo Boncompagni e il Borgo San Donato nei ricordi di Gino (1912 - 1916), di Carlo (1918 - 1922), di Ada (1923 - 1928 e 1935 - 1937) e delle due Autrici (1955 - 1960).
Libri, quaderni e ricordi di allievi della scuola Carlo Boncompagni di Torino dal 1912 al 1960
Donatella Cane, Lina Pennisi
con la collaborazione di Preside, insegnanti, allievi della scuola
Carlo Boncompagni di Torino e di Milo Julini
Edizioni Il Capitello, Torino, 2008
La scuola Carlo Boncompagni e il Borgo San Donato nei ricordi di Gino (1912 - 1916), di Carlo (1918 - 1922), di Ada (1923 - 1928 e 1935 - 1937) e delle due Autrici (1955 - 1960).
Medeo 'l Fòl.
Storia e leggenda del "Profeta" delle Valli di Lanzo
Milo Julini - Donatella Cane - Claudio Santacroce
Editrice Il Punto Piemonte in Bancarella
Torino, 2014
"Questo è l'ultimo libro al quale ha collaborato Donatella. Lo dedichiamo a lei che ora non c'è più"
La vera storia della "leggenda" di Medeo 'l fòl, detto il Profeta, personaggio vissuto un secolo fa nelle Valli di Lanzo, le cui "imprese" riempirono le cronache giudiziarie dei quotidiani e calamitarono la morbosa attenzione dei torinesi.
Storia e leggenda del "Profeta" delle Valli di Lanzo
Milo Julini - Donatella Cane - Claudio Santacroce
Editrice Il Punto Piemonte in Bancarella
Torino, 2014
"Questo è l'ultimo libro al quale ha collaborato Donatella. Lo dedichiamo a lei che ora non c'è più"
La vera storia della "leggenda" di Medeo 'l fòl, detto il Profeta, personaggio vissuto un secolo fa nelle Valli di Lanzo, le cui "imprese" riempirono le cronache giudiziarie dei quotidiani e calamitarono la morbosa attenzione dei torinesi.
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