Ricette

Gli antipasti erano consumati solo in occasioni importanti, quali Natale, feste patronali, nozze. I salami erano utilizzati di preferenza come secondi piatti, spesso accompagnati a polenta o patate lesse.

Ancioe a o vòrd - Acciughe al verde
Lavare le acciughe con acqua e aceto, aprirle e gavali la ròsca (disliscarle). Distenderle in un piatto, coprirle con un trito di prezzemolo e aglio; coatà con drì d'euli (irrorare il tutto con un filo d'olio).

Povron an bagni ciàuda - Peperoni in salsa calda
Far rustì (far arrostire) nel forno 4-5 peperoni; spellarli ancora caldi, tagliarli a strisce e disporli in un piatto. Ripulire una testa d'aglio e farlo cuocere, coperta dal latte, in un pentolino. Gnocà (schiacciare) quindi l'aglio con la forchetta e rovesciarlo in un dussiòt (tegame di terracotta); unirvi due etti di acciughe disliscate, un bicchiere di olio di noci e lasciar cuocere finché le acciughe os disbelo (si sfanno); unire a cottura quasi ultimata due cucchiai di panna. Versare la salsa ben calda sui peperoni.

Li salam - I salami
Tritare finemente la carne ed unirvi il lard (lardo), anch'esso finemente tritato, in quantità pari alla metà del peso della carne. Insaporire con un quantitativo proporzionato di pòiva ‘n grana, canela e chiò ‘d garòfo (pepe in grani, cannella e chiodi di garofano) ed impastare il tutto con mezzo bicchiere di vino.
Con l'aiuto della ansacatriss (insaccatrice), infilare l'impasto nel boel (budello) di vacca o di capra e chiuderlo alle due estremità con la fissela (lo spago).
Lasciar asciugare i salami in un ambiente aerato e quindi riporli in cantina. Per conservarli più a lungo, si possono riporre nel bròn (crusca) o nella grassi (grasso di maiale appositamente acquistato). È importante che i salami siano disposti in modo da non essere assolutamente esposti all'aria.
Per la preparazione dei salami si utilizzava la carne di bovino o di capra, spesso morte per incidente, e se ne sceglievano i pezzi meno pregiati. Non tutte le famiglie avevano l'insaccatrice, se la imprestavano l'uno all'altro.

Lo salam ëd tiòrgi – Il salame di vacca
Il termine francoprovenzale tiòrgi, in piemontese turgia, indica la bovina ormai sterile perché alla fine della carriera produttiva.
Il salame di tiòrgi era un tempo preparato con carne di queste vacche a fine carriera. Continua oggi ad essere prodotto da macellerie e salumifici locali, con impiego di carne bovina di prima scelta secondo una ricetta quasi immutata.
Viene prodotto con la parte più pregiata della carne di vacca, sgrassata e tagliata a cubetti. Si unisce pancetta di suino (30% del peso della carne bovina) oppure lardo (25% del peso della carne bovina), sempre tagliati a cubetti. Carne bovina e pancetta o lardo sono tritati in modo grossolano. Contemporaneamente si mette l'aglio a bagno nel vino e si prepara un misto di sale, pepe, aromi naturali e potassio nitrato, secondo le disposizioni di legge. Si mescolano carne bovina, pancetta o lardo tritati e si aggiungono le spezie . Il vino prima di essere unito all'impasto viene filtrato per eliminare l'aglio. Si amalgama il tutto per poi procedere all'insaccamento.
Il salame di tiòrgi può essere consumato sia crudo, fresco o stagionato, che cotto.

Per maggiori informazioni: Tesi di Laurea di Andrea Fontana "Insaccati tipici del Piemonte con particolare riferimento alle Valli di Lanzo ed al Basso Canavese" (Torino 1999) e Fontana A., Ël salam ëd turgia , Garbolino Editore, Ciriè, 2003.

INDIETRO